San Genesio Atesino. L’attesa del Giudizio finale

San Genesio Atesino (Jenesien, in tedesco) si trova sull’altopiano del Salto nei dintorni di Bolzano. La sua chiesa parrocchiale è ornata da un affresco dedicato all’attesa del Giudizio finale. Esso è collocato sulla volta della chiesa ed è opera di Franz Plattner, pittore tirolese dell’Ottocento.

La fonte del ciclo di affreschi di Plattner è il popolare inno liturgico del Te Deum. L’immagine parusiaca è infatti incorniciata dal versetto che recita: «Iudex crederis esse venturus» (Crediamo che Cristo tornerà come giudice).

L’affresco di Franz Plattner

Attraverso un varco a forma di mandorla Gesù scende dal cielo e appare in piedi sulle nuvole con le braccia alzate. Due angeli mostrano ai fedeli gli strumenti della Passione, segno di salvezza; si notano il calice, la croce, la corona di spine, la canna con la spugna imbevuta d’aceto, la lancia di Longino. Genuflessi ai piedi del Redentore stanno la madre Maria (nel ruolo di intercessore per l’umanità risorgente) e Giovanni il Battista (che, nel ruolo di Precursore, indica ai risorgenti Colui che deve venire). Più in basso sulla sinistra siedono gli apostoli Pietro, Paolo (con la spada) e Giovanni (con il calice da cui spunta un serpente), nel tradizionale ruolo del Tribunale celeste; sulla destra siedono i patriarchi dell’Antico Testamento Abramo, Mosè e Giacobbe.

Quattro angeli schierati ai piedi del Giudice attendono l’ordine di suonare le trombe che chiameranno i morti alla risurrezione; al centro l’arcangelo Michele si appresta ad aprire il libro della vita che descrive le opere buone e cattive di ciascuno, opere che saranno poi pesate sulla bilancia a doppio piatto.

La parte inferiore del dipinto è ambientata sulla terra e raffigura la chiesa militante, adunata intorno all’altare, che vive nell’attesa del ritorno del Salvatore. Si vede il Papa con le braccia sollevate (che ripete, da suo successore, il gesto di Cristo); dietro di lui sono i presbiteri, un vescovo che si rivolge a un pellegrino e una monaca; al centro un frate con barba e tonsura predica ai laici la penitenza: si riconoscono due donne, un nobile, un borghese e un contadino.

Il ciclo è completato da altri quattro medaglioni, opera di un allievo di Plattner. Incorniciati dalle strofe del Dies Irae essi raffigurano i Novissimi (la morte, l’angelo del giudizio, l’inferno e il paradiso).


Lascia un commento