Il Museo di Valladolid, ospitato nel palazzo di Fabio Nelli, espone un dipinto proveniente dal Convento di San Pablo di Peñafiel. Il dipinto risale alla prima metà del Trecento e mostra due scene sovrapposte con il Giudizio finale e l’Incontro dei tre vivi con i tre morti.
Il registro superiore è introdotto da un filatterio con la scritta “surgite mortui, venite ad iudicium”, seguita dall’incipit del Dies Irae. Cristo presiede il Giudizio universale, sotto il segno del Sole e dalla Luna che si spengono per la fine del mondo. Accanto a lui sono la Vergine e San Giovanni Evangelista, ritratti in ginocchio mentre implorano la misericordia del giudice. Ai lati sono gli angeli che suonano la tromba del giudizio e la viola del concerto celeste; altri mostrano gli strumenti della passione: la croce e la colonna della flagellazione. In basso sono ritratti i risorti.
Il registro inferiore, danneggiato, descrive l’Incontro tra i tre vivi e i tre morti. Tre giovani a cavallo, impegnati in una battuta di caccia in un boschetto, si trovano bruscamente davanti a tre cadaveri ‘resuscitati’, raffigurati come mummie parlanti. Il loro messaggio rivolto ai vivi ricorda che “eravamo quello che voi siete, sarete quello che noi siamo”.