Sacra di San Michele. La predica dei morti

La Sacra di San Michele, o Abbazia di San Michele della Chiusa, è un complesso arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano, all’imbocco della val di Susa, nella Città metropolitana di Torino. È il monumento simbolo del Piemonte e una delle più eminenti architetture religiose di questo territorio alpino, appartenente alla diocesi di Susa. 

La predica dei morti

All’interno della Chiesa della Sacra, tra le altre opere d’arte presenti, si segnala la “Predica dei morti”, datata 1505-1510, che si trova nella parte inferiore del pilastro del Coro Vecchio, sotto all’affresco della Deposizione di Gesù dalla Croce. È una variante dell’iconografia dell’incontro tra vivi e morti. Nella scena, infatti, due scheletri, uno in piedi e l’altro disteso nel sepolcro e con un serpente che gli avvolge una gamba, parlano ad un gruppo di fedeli (un papa, un re, una regina, un cardinale, un vescovo, nobili e poveri, ecclesiastici e laici) attraverso due cartigli, uno in latino, che invita alla pietà per i defunti e recita: «Miseremini mei miseremini mei saltem · vos amici mei quia manus Domini tetigit me» (Pietà di me, pietà di me almeno voi amici miei, perché la mano del Signore mi ha toccato) e uno in francese approssimativo che esorta i viventi a pregare per i trapassati e a ricordare il comune destino mortale: «O vous qui pour ici passe prie Dieu pour les trapasse, car leur donne comme vos avoint ete et leur comme nous sare» (‘O voi che passate di qua, pregate Dio di perdonare i trapassati come voi siete stati perdonati e come noi saremo perdonati’.


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