San Giorio di Susa. L’incontro tra i tre vivi e i tre morti

San Giorio di Susa è un comune piemontese della città metropolitana di Torino, situato nella Val di Susa. È sede della Cappella di San Lorenzo, detta cappella del Conte, situata a poca distanza dalla chiesa parrocchiale dedicata a san Giorgio. La Cappella è inserita nel Sistema museale diocesano della Valle di Susa. Fu edificata per volere del feudatario Lorenzetto Bertrandi, (XIV secolo) e ha conservato, tra le altre, una completa raffigurazione dell’Incontro dei tre vivi e dei tre morti, risalente al 1330 circa. 

L’incontro tra i tre vivi e i tre morti

Come di consueto in questi cicli affrescati i protagonisti sono tre re nobilmente abbigliati. Cavalcano cavalli con la gualdrappa e sono impegnati in una battuta di caccia in un boschetto. Uno di loro ha un falcone sul guanto. Li accompagna una torma di cani che sta inseguendo un cervo. Di fronte a loro si palesano improvvisamente tre cadaveri ‘viventi’. Il primo ha ancora gli abiti di una morte recente ed è già assalito dai rospi. Il secondo ha il corpo mummificato ed è avvolto nelle spire dei serpenti. Il terzo è ormai ridotto allo scheletro. Sullo sfondo è un edificio sacro, forse un eremo o la chiesa di un cimitero. L’apparizione dei cadaveri impaurisce i cavalieri e fa imbizzarrire e scartare i cavalli. La spiegazione dell’evento è affidata al santo monaco Macario che emerge al centro con un cartiglio (ormai illeggibile). Egli ammonisce i tre nobili a condurre una vita meno spensierata, a considerare la morte come una realtà vicina e pensare alla salvezza della propria anima.


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