Praga. Il mosaico del Giudizio finale sulla Porta d’oro della Cattedrale di San Vito

Il Castello (Hrad) domina dall’alto del suo colle la città di Praga, capitale della Repubblica Ceca. All’interno di questo complesso architettonico emerge la cattedrale dedicata a San Vito (Katedràla sv. Vìta) con la sua Porta d’Oro dominata da un’imponente immagine a mosaico del Giudizio finale. Il Giudizio fu eseguito negli anni 1370-1371 da artisti veneziani su cartoni di Nicoletto Semitecolo ed è oggi valutato il più importante mosaico medievale monumentale esterno a nord delle Alpi. Il mosaico si sviluppa in tre pannelli che coprono 84 metri quadrati complessivi e comprendono circa un milione di tessere di vetro. 

Il mosaico del Giudizio finale di Praga

A volere il mosaico fu Carlo IV, re di Boemia e imperatore del Sacro Romano Impero, che, durante il suo regno, fece di Praga il centro del potere e della religione. La sua immagine compare in preghiera alla base del mosaico insieme con quella di Elisabetta di Pomerania, sua quarta e ultima moglie. Sopra i reali, inginocchiati sulla nuda terra, sono le immagini dei santi boemi: l’abate San Procopio di Sazava, San Sigismondo, San Vito, San Venceslao duca di Boemia, Santa Ludmilla duchessa di Boemia e Sant’Adalberto di Praga.

I santi boemi e i reali committenti

Il pannello centrale è dominato dalla figura di Gesù. Egli appare nella mandorla iridata, seduto sul doppio arcobaleno, raggiante di luce e con le ferite della crocifissione in evidenza. La mandorla è circondata da un coro di angeli: due serafini ardenti, sei angeli ostensori con gli strumenti della passione (la croce e la corona di spine, la lancia, la tenaglia, la canna con la spugna dell’aceto, il martello e i chiodi, la colonna e i flagelli) e due angeli tubicini che suonano le trombe del giudizio.

Il Cristo giudice

La corte celeste si completa sui due pannelli laterali con le figure dei due intercessori (la madre Maria e Giovanni Battista) e degli apostoli che formano il tribunale celeste. Il pannello di sinistra descrive la risurrezione dei morti. I risorti sollevano i coperchi dei sarcofaghi ed emergono dalla sepolture ancora rivestiti del sudario mortale. Gli angeli scendono ad aiutare i risorgenti e ad accompagnare gli eletti nell’ascesa al Paradiso.

L’Inferno

Nel pannello di destra è invece descritto il destino dei dannati. Scacciati dall’angelo giustiziere con la spada sguainata, i dannati sono legati e trascinati da due diavoli verso l’Inferno. Tra le fiamme, su fondo scuro, emerge la figura di Lucifero, seduto sul suo trono infero e incatenato sul fondo, secondo il dettato dell’Apocalisse.


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